Parlare di false accuse non è negare la violenza. È proteggere tutti.
Siamo in prima linea nella tutela delle donne e operiamo nel massimo rispetto della Convenzione di Istanbul. Riconosciamo pienamente la gravità, la pervasività e l’urgenza delle violenze di genere, e per questo ci battiamo ogni giorno affinché le vittime trovino giustizia, protezione e ascolto.
Ma proprio per rendere il sistema più giusto, credibile e imparziale, abbiamo scelto di aprire uno sportello dedicato a un fenomeno spesso rimosso: quello delle false accuse.
Affermare l’esistenza del fenomeno delle false accuse non significa in alcun modo negare o sminuire la violenza di genere. Al contrario: vuol dire proteggere l’integrità del sistema, affinché nessuna vittima venga messa in dubbio a causa di abusi o distorsioni.
La nostra posizione è pienamente coerente con lo spirito e con la lettera della Convenzione di Istanbul, che richiede sì protezione per le vittime di violenza, ma anche l’assoluto rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona, incluso il diritto alla presunzione di innocenza e a un processo equo (Art. 49 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – CEDU).
Proprio per questo, riteniamo che un sistema realmente giusto debba essere in grado di riconoscere e distinguere, con rigore e imparzialità, i casi di violenza reale da quelli di accuse strumentali o infondate.
Solo così possiamo rafforzare la credibilità del sistema giudiziario, tutelare tutte le vittime — quelle vere e quelle ingiustamente accusate — e promuovere una giustizia libera da ideologie o pregiudizi.
Sappiamo che esiste un rischio di strumentalizzazione anche in senso opposto: parlare troppo spesso o in modo superficiale di “false accuse” può diventare un pretesto per mettere in dubbio sistematicamente le denunce delle donne vittime di violenza, causando così una pericolosa vittimizzazione secondaria. Tuttavia, affrontare con serietà e rigore il tema delle false accuse è essenziale non per indebolire, ma per rafforzare la protezione delle vittime. Riconoscere e contrastare eventuali abusi del sistema giudiziario è infatti fondamentale per tutelare la credibilità delle denunce autentiche e, più in generale, la fiducia nella giustizia. Solo un sistema credibile, capace di distinguere tra accuse fondate e infondate, può garantire una reale tutela delle persone offese e assicurare giustizia in modo equo ed efficace.
Significa rafforzare la lotta contro la violenza, non indebolirla.
“Una giustizia che agisce sulla base di pregiudizi e stereotipi, che protegge solo una parte, ignorandone un’altra, smette di essere giustizia“.
Perché uno sportello sulle false accuse?
Questo servizio nasce dalle innumerevoli segnalazioni ricevute da donne e uomini che si sono trovati coinvolti in procedimenti fondati su accuse rivelatesi infondate o strumentali.
In molti di questi casi, è emersa con chiarezza la condizione di persone innocenti, travolte da un’accusa ingiusta, che ha causato loro gravissime conseguenze personali, familiari, sociali e lavorative.
Dalla loro voce, dalla loro sofferenza, è nata l’esigenza di uno spazio di ascolto, supporto e orientamento, capace di affrontare questo fenomeno senza negare il dolore delle vere vittime, ma nel rispetto di una giustizia davvero equa e imparziale.
Le accuse infondate – spesso costruite ad arte – emergono con frequenza nei contesti di separazione, affidamento dei figli o conflitti familiari ad alta tensione. Riguardano donne e uomini, senza distinzione di genere, perché la calunnia non ha sesso: ha solo un obiettivo, distruggere.
Una falsa accusa può compromettere per sempre la reputazione, la serenità e il futuro di una persona innocente. Può portare a:
- Allontanamenti ingiusti dai figli, con conseguenze emotive devastanti;
- Traumi psicologici profondi, dovuti a uno stress che intacca salute e identità;
- Distruzione della vita lavorativa e personale, a causa di etichette mediatiche che restano anche dopo l’assoluzione;
- Suicidio della vittima innocente a causa del forte carico emotivo.
L’obiettivo di chi orchestra queste macchinazioni è spesso chiaro: ottenere un vantaggio nei giudizi, minare la credibilità di un “avversario” o di un “competitor” temuto, o semplicemente sbarazzarsi di chi viene percepito come un ostacolo. Questo processo, basato sulla falsità, mina le fondamenta della giustizia e della fiducia sociale.
Un problema sociale e giudiziario
Le false accuse non si limitano ai tribunali. Si diffondono anche attraverso:
- Media e articoli non verificati, che trasformano insinuazioni o vere e proprie “fake-news” in sentenze pubbliche;
- Social media e campagne diffamatorie, che sfruttano la viralità del web per distruggere reputazioni;
- Contenziosi strumentali, dove la menzogna diventa strategia per ottenere vantaggi nei giudizi civili o penali.
Questo mina la fiducia nel sistema giudiziario e danneggia anche le vere vittime: quando tutto è una potenziale bugia, nessuno è più creduto davvero.
Il nostro sportello offre:
- Consulenza psicologica, individuale e di gruppo, per affrontare il trauma dell’accusa ingiusta;
- Assistenza legale qualificata per orientarsi nei procedimenti complessi;
- Supporto pratico, nei casi di allontanamento dal domicilio o dai figli;
- Percorsi di orientamento alla genitorialità, in situazioni familiari conflittuali;
- Iniziative di sensibilizzazione pubblica, per promuovere un uso consapevole e responsabile della giustizia.
Non si può proteggere la giustizia se si nega la realtà.
Aprire un servizio dedicato alle false accuse significa credere in una giustizia che ascolta, protegge e tutela chiunque subisca un’ingiustizia. Significa impedire che la menzogna diventi uno strumento di potere. Significa restituire forza e credibilità anche alla battaglia contro la violenza reale.
Perché difendere l’innocenza non è negare la violenza. È il primo passo per costruire una società dove tutte e tutti siano davvero protetti.