COMUNICATO STAMPA
DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA
Torino, 1 MAGGIO 2024
A nome del Vicepresidente Fabio Fochi e dell’Associazione U.D.i.RE APS.
Oggetto: Richiesta di rettifica e risarcimento danni per diffamazione a mezzo stampa
Per opportuna informazione si rende noto che Fabio Fochi e l’Associazione Centri Antiviolenza U.D.i.RE hanno rispettivamente conferito mandato all’Avvocato Rita Ronchi e allo studio legale dell’Avvocato Salvina Gattuso, al fine di
adire le vie legali presso le competenti sedi giudiziarie e, in particolare, per proporre querela nei confronti dei responsabili delle affermazioni, configurabili illeciti penali in danno di Fabio Fochi e dell’Associazione U.D.i.RE
APS, contestando nel modo più assoluto il contenuto degli articoli pubblicati su “La Repubblica” a firma Elisa Sola e su “Open” a firma della Redazione in data 25 aprile 2024.
Gli articoli in questione, basati su una vicenda giudiziaria risalente al 2015 molto complessa, presentano
una narrazione del tutto distorta e diffamatoria della realtà, gettando discredito sull’immagine e l’onorabilità del Vicepresidente Fochi e sull’Associazione.
In particolare, gli articoli presentano affermazioni false e tendenziose volte a screditare il Sig. Fochi e l’Associazione U.D.i.RE,
la quale da anni, schierata in prima linea a difesa delle persone, svolge un’importante attività di supporto alle vittime di violenza, senza limiti di genere e non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici. Ma soprattutto accusano pubblicamente
ed ingiustamente il Sig. Fochi di “violenza economica”, reato previsto dal Codice Rosso, per non aver versato il mantenimento al figlio, dichiarando falsità che alterano completamente la realtà in quanto Fochi non è mai stato indagato per alcun reato previsto dal Codice Rosso,
ma soprattutto omettendo di specificare che non solo il Tribunale di Torino ha riconosciuto, senza alcun dubbio, la sua piena capacità genitoriale, ma la stessa Procura di Torino, con decreto di archiviazione di luglio 2023, ha evidenziato
che Fochi è stato sempre un padre premuroso che ha sempre provveduto al mantenimento del figlio fin dalla sua nascita, pagando sempre tramite bonifico, anche in assenza di un provvedimento del Tribunale e dimostrando l’esistenza
di un fondo per il bambino, da lui stesso costituito e già nella piena disponibilità della ex moglie.
Tali affermazioni sono, non solo false e gravemente lesive della reputazione del Sig. Fochi, ma un chiaro ed evidente attacco all’Associazione U.D.i.RE APS, rea di aver denunciato una grave falla nel sistema antiviolenza italiano,
che viene spesso taciuta per timore di ritorsioni. Una falla che causa gravi discriminazioni nei confronti
delle vittime di violenza, limitando il loro accesso ai servizi di assistenza e creando un business milionario basato su fondi pubblici,
gestito da organizzazioni no profit che strumentalizzano il tema della violenza e la
Convenzione di Istanbul per ottenere finanziamenti pubblici. Organizzazioni “tentacolari”, in grado di corrompere persone
influenti per ottenere favori e mantenere inalterato il loro potere. Le accuse infamanti rivolte a Fochi e all’Associazione U.D.i.RE APS appaiono ancora più evidenti dal momento che l’associazione ha sollevato anche importanti
critiche in merito all’introduzione dei corsi corsi “CUAV” attraverso l’articolo 6 della Legge
“Codice Rosso”, il cui testo andrebbe totalmente riscritto, perché silenziosamente ha dato vita a una nuova e taciuta forma di discriminazione e di business.
Alla luce di quanto sopra, si segnala che è già stata inviata opportuna richiesta di cancellazione immediata degli articoli diffamatori, nonché l’immediata pubblicazione di una rettifica che ribadisca la verità dei fatti, con riserva di intraprendere ogni azione di risarcimento dei danni subiti dal Sig. Fabio Fochi e dall’Associazione U.D.i.RE APS.
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