SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La violenza: alla ricerca del carnefice” è il titolo del convegno che si è tenuto sabato 23 novembre nel Comune di San Benedetto del Tronto, promosso dall’assessore alle Pari Opportunità, Antonella Baiocchi.
Vincenzo Luciani, moderatore del convengo, ha spiegato:«L’intento dell’iniziativa è quella di dare voce a tutte le vittime e superare le falle dell’attuale cultura della violenza per potenziare le politiche di prevenzione e contrasto», descrivendo l’iniziativa come “un’occasione formativa in cui si sono voluti coraggiosamente contrastare i luoghi comuni fallaci della cultura dominante in merito alla violenza”.
Secondo l’assessore Antonella Baiocchi (autrice del libro “La violenza non ha sesso”): «Se allarghiamo la panoramica e includiamo le altre tipologie di vittime appare chiaro che qualcosa non torna. Per comprendere la matrice alla base della violenza nella relazione, è necessario alzare gli occhi ed andare oltre una certa ideologia che vede la violenza “unidirezionale”, cioè esercita sempre e solo dall’uomo nei confronti della donna: questo è assolutamente vero per quanto riguarda le vittime di femminicidio, il cui contrasto è uno dei maggiori obiettivi, mio personale che di tutta l’Amministrazione Comunale, ma come hanno dimostrato i relatori che mi hanno preceduto, non è un concetto generalizzabile a tutte le violenze che si consumano nell’ambiente domestico ed affettivo. Crediamo sia necessario andare oltre per comprendere una dinamica sottostante che induce ad agire violenza su diverse tipologie di vittime indipendentemente dal sesso, dall’età, dal ceto sociale, dalla razza, dall’orientamento sessuale».
Al convegno hanno partecipato anche:
la Dott.ssa Patrizia Montalenti, fondatrice dell’Associazione Ankyra (Centro Antiviolenza per tutte le vittime indipendentemente dal genere di appartenenza) che ha focalizzato il suo intervento sulla violenza subita dagli uomini con la relazione “La violenza sugli uomini: una realtà ancora negata”, con l’obiettivo di far riflettere in merito al fatto che “le relazioni violente coinvolgono donne, uomini, bambini e anziani” e sulla necessità di “mettere al centro la Persona accogliendo e supportando le vittime a prescindere dal genere di appartenenza”.
La giornalista del Resto del Carlino, Stefania Mezzina che ha portato una relazione dal titolo “In evidenza dalla cronaca: la violenza non ha sesso” e rappresentato fatti di cronaca degli ultimi 20 anni che hanno permesso di mettere in evidenza come nei drammi familiari e relazionali vittime e carnefice non hanno sesso.